Pratica Psicoterapeutica

Il Mestiere dell'Analista
Rivista semestrale di clinica psicoanalitica e psicoterapia

NUMERO 32
1 - 2025 mese di Giugno
EDITORIALE
EDITORIALE
di Simone Maschietto

Questo numero della Rivista, secondo tradizione, si apre con il lavoro clinico presentato nella Giornata Studio SPP Ad Mi del 15 febbraio 2025 - La complessa filigrana della relazione Io- Sé, che ha visto come Relatore d’eccellenza, che si è interessato, a livello nazionale e internazionale, specificatamente a questo tema, Stefano Bolognini.

Il numero prosegue con alcuni articoli presentati nel forum IFPS, Bergamo 23 - 26 ottobre 2024.

 

 

Brevi Specificazioni

 

Giornata Studio SPP Ad Mi 15 febbraio 2025

Per quanto la parola “Sé” sostantivata compaia anche in S. Freud e M. Klein, essa non raggiunge che molto tardi una dignità concettuale definita. D. Winnicott è tra i primi a parlare del Sé con intenti di innovazione teorica, e proprio per contrapporre un concetto esperienziale a un concetto metapsicologico: per Winnicott ha molto più senso parlare di qualcosa come una "continuità delcontinuare a esistere" piuttosto che dell'esistenza di un Io. Le vicende del Sé, nella visione winnicottiana, sono legate al successo o al fallimento del rapporto dell'individuo con le cure materne. Nell'ambito dell’Ego psychology, a Hartmann si deve anche una definizione del Sé distinto dall'Io e identificato con l'immagine della personalità totale che nell'Io stesso viene a costituirsi. Tuttavia, è con l'avvento della “Self psychology” (psicologia del Sé), cioè con gli scritti di H. Kohut (1913-1981), che il concetto di Sé assume un'importanza veramente centrale nella teorizzazione psicodinamica. Il Sé, nella visione del primo Kohut (culminante con “The analysis of the Self”, del 1971), è concettualizzato come il "contenuto dell'apparato mentale". Non è quindi un'istanza psichica, e se costituisce certamente un'astrazione, rispetto all'esperienza clinica, è per Kohut comunque un'astrazione di livello molto meno elevato (meno distante cioè dall'esperienza) rispetto ad altre costruzioni teoriche della metapsicologia e, in particolare, rispetto ai concetti di Io, Es e Super-io.

Il lavoro clinico con i pazienti richiede una comprensione altamente differenziata dei diversi livelli funzionali ed esperienziali di ogni persona: diversi, infatti, sono i bisogni, le difficoltà, le capacità, i limiti e i possibili canali di contatto e di accesso al mondo interno che rendono ogni trattamento specifico e personalizzato. Bolognini inizia a esplorare alcuni fattori terapeutici che risultano più pertinenti al recupero, risanamento e sviluppo delle funzioni egoiche più o meno indebolite o compromesse (analisi dell’Io e con l’Io), e quelli più coinvolti ed efficaci, a livello esperienziale, nella bonifica, vitalizzazione e armonizzazione del Sé (analisi del Sé e con il Sé) dei diversi pazienti. Nello specifico Bolognini illustra come la funzione del sogno rende possibili al soggetto nuove esperienze, con passaggi mutativi generati da favorevoli, occasionali accordi interni inconsci tra Io, Super-io ed Es, che rendono a loro volta possibile una diversa e innovativa esperienza del Sé: inteso qui non come area rappresentazionale di sé, ma come area esperienziale che i livelli noetici dell’Io possono riconoscere o no in maniera più o meno compiuta, e che il soggetto comunque giunge a sperimentare inaspettatamente, ma efficacemente, proprio nel sogno.

In sintesi, affinchè l’Io del paziente funzioni più che adeguatamente deve contare anche su un Sé come esperienza coesa e individuativa di vera integrazione e di vera autenticità.

 

Forum IFPS

La Scuola SPP si è iscritta direttamente all’IFPS (International Federation of Psychoanalytic Societies, con sede a New York), dopo avere superato la  visit ad opera di due loro Membri, Klaus Hoffmann e Anna Maria Loiacono  (avvenuta nel weekend del 29/30 aprile 2023). Si rimanda al n. 28 della Rivista, 2023 mese di giugno, in cui viene descritto questo importante passaggio per l’Istituto SPP.

All’interno di ogni Forum IFPS è istituzionalizzato il prestigioso premio letterario Benedetti - Conci che permette agli Allievi degli Istituti Psicoanalitici iscritti  a questa Associazione psicoanalitica Internazionale di dare voce, rispetto al tema specifico del Forum, al loro pensiero psicoanalitico, all’interno del circolo virtuoso teoria - clinica che contraddistingue il lavoro di ogni psicoanalista.

 

 

La Rivista

 

In questo numero Anna Sordelli e Rossella Valdré, relatrici alla Giornata Studio del 15 febbraio 2025 accanto a Bolognini, presentano generosamente materiale clinico, rispetto al quale rispettivamente  si evince l’importanza di lavorare sul Sé del paziente (anche attraverso il proprio controtransfert) per ristabilire un contatto emotivo con sé stesso e con gli Altri, spesso perso nell’infanzia; e come il sogno possa essere analizzato in maniera integrata rispetto sia alla tradizionale e fondante metapsicologia freudiana (appagamento allucinatorio del desiderio), sia all’esperienza del Sé (in relazione all’ambiente originario) secondo l’ innovativa Psicoanalisi del Sé.

Roberto Carnevali commenta il lavoro di Bolognini (le cui relazioni possono essere lette sulla Rivista di Psicoanalisi) a partire dai concetti di empatia e di comunicazione tra l’Io e il Sé, valorizzando la “gattaiola” del funzionamento preconscio.

 

Proseguendo la lettura della Rivista è possibile accedere al lavoro rivisitato di cinque Allievi (Andrea Zenari, Erika Parzani, Giordano Specchia, Francesca Guma, Mario Macchitella), del Corso in Psicoterapia Psicoanalitica Individuale dell’Adulto SPP, presentati nel forum IFPS , Bergamo 23-26 ottobre 2024, La psicoanalisi si confronta con le sfide della società postmoderna: nuovi strumenti, modelli e prospettive per navigare nella complessità, all’interno del Premio letterario Benedetti-Conci .

Francesca Guma, una delle vincitrici del Premio Benedetti-Conci, approfondisce il rapporto tra la teoria freudiana e l’attuale dibattito filosofico e scientifico sulla libertà del volere, evidenziandone la complessità; Freud, naturalizzando lo psichico e riconducendolo all’ambito delle scienze della natura (Naturwissenschaften), avrebbe collocato la vita psichica in un orizzonte esplicativo di tipo nomotetico, dove vige un rigoroso determinismo; in tale cornice, il soggetto avrebbe solo «l’illusione del libero arbitrio», trovandosi completamente determinato da forze e processi di cui ignorerebbe persino l’esistenza. 

Andrea Zenari e Giordano Specchia sottolineano la cultura narcisitica del mondo moderno per cui le personalità narcisistiche e le organizzazioni stato-limite sembrano perciò aver ormai scalzato dal panorama clinico contemporaneo le nevrosi da conflitto tra Es e Super-Io, risultando essere la malattia odierna quella della relazione con l’altro. Quindi, si assiste alla profonda instabilità della società dovuta al venir meno di quegli aspetti tradizionali di ordine e gerarchia, capaci di conferire agli individui e alle strutture sociali a cui appartengono il giusto ruolo ma, soprattutto, il corretto posizionamento nel mondo.

Mario Macchitella si impegna nel differenziare scissione e dissociazione che appaiono prevalentemente relegate all’area semantica della psicopatologia e, comunque, collocate tra i meccanismi di difesa del paziente considerati meno evoluti.

Erika Parzani descrive come i genitori traumatizzati dal lutto perinatale si trovino a vivere questo dolore in solitudine, perché il contesto familiare e sociale fatica ad accogliere tale perdita, per paura di non saper cosa dire o per timore di risvegliare nei genitori ricordi insopportabili.

 

Attendiamo vostri commenti agli articoli presentati, Buona lettura e buona estate a tutti.


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