In questo numero realizziamo un obiettivo che ci eravamo prefissi fin dall'inizio: una rivista scritta principalmente da collaboratori. Come potete vedere, gli autori degli articoli per la maggior parte non sono membri del comitato di redazione, e i contributi sono molto vari e articolati.
La sezione clinica inizia con il caso portato da Davide Fiocchi, che già era comparso nel Work in progress del numero precedente e che abbiamo riproposto in questo numero per lasciare spazio, nel precedente, all'ampio dibattito che si è sviluppato intorno all'articolo di Guido Medri. Qui il lavoro di Fiocchi viene commentato da Sara Maccario.
Abbiamo poi ancora due lavori clinici che affrontano due temi di grande interesse: le psicoterapie interrotte o incomplete, da Simone Maschietto, e l'esperienza di perdita vissuta nel trattamento delle psicosi, da Stefano Golasmici, allievo della Scuola di Psicoterapia Psicoanalitica che già in passato ci aveva offerto interessanti contributi.
Per Il contesto socioculturale abbiamo un originalissimo contributo di Luca Zendri, che riprende, ampliandola, la relazione che ha portato alle Giornate Residenziali dell'Associazione di Studi Psicoanalitici (pensando ai 30 anni ASP: 1987-2017) Nervi (GE), 21, 22 e 23 ottobre 2016; a seguire alcune riflessioni di Davide Rosso sull'invidia in politica, prendendo spunto dalle recenti elezioni del Presidente degli Stati Uniti. Queste riflessioni hanno sollecitato alcune note di commento da parte di Giorgio Meneguz, che sono comparse nel Work in progress e che potranno avere un seguito in un commento più articolato per il prossimo numero (1-2017).
Nelle rubriche Psicoanalisi e istituzione e Abbiamo letto..., i due responsabili Carnevali e Caffio propongono lavori di due collaboratori: Alessandra Micheloni, che parla della tecnica dell'Open Dialogue, prendendo spunto da un seminario tenuto a Parma dal suo inventore, Jaakko Seikkula, e Gianni Minerva, che parla del tema del Doppio a partire dallo scritto di Otto Rank, passando attraverso E. T. Hoffmann, Poe, Wilde e Stevenson.
Un numero “corale” e molto ricco. Tutti i lavori clinici sono criptati, ma nelle altre sezioni anche i non addetti ai lavori potranno trovare interessanti spunti di riflessione.